Cosa è l’impianto di messa a terra
L’impianto di messa a terra è un sistema di sicurezza dell’impianto elettrico che interviene in caso di imprevisti o guasti durante il funzionamento, e garantisce la sicurezza di abitazioni, condomini, edifici pubblici e luoghi di lavoro.
Esso è costituito da:
- conduttori di protezione, cioè i fili giallo-verdi,
- dispersori, normalmente dei picchetti piantati in apposite pozzette.
- uno o più interruttori differenziali, comunemente detti salvavita
Questi tre elementi garantiscono la protezione di ogni persona dal rischio di folgoramento. Infatti, in caso di guasto o di malfunzionamento dell’impianto elettrico, i conduttori convogliano la corrente ai dispersori e l’interruttore differenziale stacca immediatamente la corrente.
La verifica periodica obbligatoria dell’impianto di messa a terra
La verifica dell’efficienza e perfetto funzionamento di tutti gli elementi che compongono l’impianto di messa a terra, è un obbligo di legge sancito dal DPR 462/2001, che stabilisce:
- i soggetti obbligati a far verificare i propri impianti di messa a terra
- le caratteristiche e periodicità della verifica;
- gli organismi abilitati ad effettuare la verifica
Infatti questa verifica non va confusa con la normale manutenzione periodica degli impianti elettrici, che invece può essere eseguita da qualunque professionista o impresa installatrice.
Soggetti obbligati
Hanno l’obbligo di far verificare il proprio impianto di messa a terra i titolari di tutte le attività ed organizzazioni pubbliche o private che abbiano almeno un lavoratore, apprendista o stagista al loro interno. Sono esclusi solo i collaboratori domestici e le imprese a gestione familiare.
Inoltre, l’obbligo di verifica si estende agli amministratori dei condomini, ai parroci di chiese ed oratori, ai dirigenti scolastici di istituti pubblici e privati ed al sindaco per i circoli ricreativi comunali.
Periodicità e caratteristiche della verifica dell’impianto di messa a terra
La verifica dell’impianto di messa a terra ha una validità quinquennale.
Fanno eccezione alcune attività per le quali è prevista una periodicità biennale:
- gli ambienti a maggior rischio in caso d’incendio soggetti al controllo dei Vigili del fuoco secondo il DPR 151/2011,
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- i locali ad uso medico o veterinario,
- le attività di cura della persona (centri estetici, parrucchieri, etc.),
- i cantieri edili,
- gli ambienti in cui vengono conservate o lavorate sostanze esplosive.
La verifica dell’impianto di messa a terra è una procedura ufficiale che, oltre ad un controllo strumentale del perfetto funzionamento di tutti gli elementi dell’impianto, riguarda la regolarità della documentazione e prevede il rilascio di un verbale ed un certificato di verifica.
Organismi abilitati ad effettuare la verifica dell’impianto di messa a terra
La verifica periodica dell’impianto di messa a terra può essere eseguita esclusivamente da organismi ispettivi che abbiano ottenuto l’abilitazione dal Ministero delle Attività Produttive, oppure dall’ASL o dall’ARPA.
Il DPR 462/01 stabilisce inoltre che l’ISPESL possa effettuare a campione verifiche sulla conformità degli impianti di messa a terra. Eventuali irregolarità, inadempienze o violazioni accertate possono comportare sanzioni amministrative fino a € 4.131.66 e l’arresto da 3 a 6 mesi.
La verifica periodica dell’impianto di messa a terra è parte integrante di una corretta prassi aziendale, ed un obbligo normativo inderogabile.